La Cina ha riportato dati deludenti sulle vendite al dettaglio a novembre, evidenziando le sfide in corso derivanti dalla debole domanda dei consumatori. È probabile che i dati abbiano un impatto sui mercati azionari europei, in particolare nei settori dei consumi, dell'energia e dell'estrazione mineraria.
Dopo aver chiuso la scorsa settimana con una nota negativa, si prevede che i mercati azionari europei rimarranno sotto pressione a causa dei deludenti dati sulle vendite al dettaglio cinesi pubblicati lunedì. Le vendite al dettaglio in Cina sono cresciute solo del 3% su base annua a novembre, segnando il ritmo più lento in tre mesi e ben al di sotto delle aspettative degli economisti di un aumento del 5%.
Questi dati hanno indebolito il sentiment nei mercati azionari asiatici e lunedì continueranno probabilmente a esercitare pressioni al ribasso sui mercati europei, in particolare nel settore dei beni di consumo.
Mercati europei sotto pressione
Da allora, l'ottimismo nei mercati europei all'inizio della scorsa settimana, alimentato dall'impegno della Cina ad adottare “una politica fiscale proattiva e una politica monetaria più moderatamente flessibile” nel nuovo anno, si è attenuato. I deboli dati commerciali e al dettaglio provenienti dalla Cina, insieme a dati sull'inflazione inferiori alle attese, hanno intaccato il sentiment degli investitori.
I settori sensibili alla crescita, tra cui i beni di consumo di lusso, i titoli minerari ed energetici, sono particolarmente vulnerabili. Le azioni dei principali marchi di lusso come LVMH, Hermès e Kering sono aumentate all'inizio della scorsa settimana nella speranza di stimoli cinesi, ma hanno cancellato quei guadagni e hanno chiuso la settimana invariata.
Nel settore energetico, venerdì le sue azioni TotalEnergies sono scese per il quarto giorno consecutivo, dopo un breve rally lunedì. Le azioni del produttore francese di petrolio e gas hanno toccato il livello più basso dall'agosto 2023, con l'instabilità politica che si aggiunge al sentimento ribassista.
Anche i titoli minerari europei hanno subito forti vendite dopo un breve rally. La società australiana BHP, quotata alla Borsa di Londra, è scesa di oltre il 4% rispetto al suo massimo settimanale, riflettendo il rallentamento più ampio del settore.
L'economia cinese si avvia su un fragile percorso di ripresa
La spesa dei consumatori cinesi ha registrato una breve impennata nel mese di ottobre, sostenuta dall'evento di saldi del Singles' Day. Tuttavia, il rallentamento della crescita delle vendite al dettaglio riflette le sfide persistenti per la seconda economia mondiale, nonostante i continui sforzi di stimolo di Pechino.
Altri dati economici per novembre hanno presentato un quadro contrastante. La produzione industriale è aumentata del 5,4% su base annua, mantenendo il ritmo di ottobre, mentre gli investimenti in immobilizzazioni sono aumentati del 3,3% nei primi 11 mesi dell'anno, leggermente al di sotto della crescita del 3,4% di ottobre.
I dati commerciali hanno evidenziato ulteriormente gli ostacoli, con le esportazioni in crescita del 6,7% su base annua e le importazioni in calo del 3,9%. Entrambe le cifre erano significativamente inferiori alle previsioni degli economisti di crescita rispettivamente dell'8,7% e dello 0,9%. Nel frattempo, l'indice dei prezzi al consumo (CPI) è sceso allo 0,2%, il ritmo più lento da giugno, sottolineando l'indebolimento della domanda interna.
Passando ad una nota più positiva, a novembre il calo dei prezzi delle case in Cina si è attenuato per il terzo mese consecutivo. I prezzi di vendita delle nuove case sono scesi dello 0,2% rispetto al mese precedente, il calo più debole in 17 mesi. Questo miglioramento riflette l'impatto delle misure di allentamento del governo, compresi gli enormi tagli dei tassi da parte della Banca popolare cinese in ottobre, che hanno portato i tassi prime sui prestiti a 1 e 5 anni ai minimi storici.
Nonostante ciò, alcuni analisti ritengono che l'economia cinese possa riprendere slancio nel 2025 se il governo manterrà la promessa di stimolo delineata alla riunione del Politburo della scorsa settimana. Dilin Wu, analista di ricerca presso Pepperstone Australia, ha scritto in una e-mail: “Se queste politiche saranno implementate in modo efficace, vedo una reale opportunità per la domanda dei consumatori cinesi di riprendersi in modo significativo entro il 2025, ponendo le basi per una ripresa economica più forte”.
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